- Coach Rajola, quali sono le condizioni di forma della sua squadra in vista della Final Four di Montecatini? Come state a livello fisico e psicologico?
“È logico che in questo momento della stagione, dopo un anno di lavoro, un po’ di stanchezza si possa avvertire. La Finale contro Salerno, ultimo impegno dei playoff, è stata molto dispendiosa dal punto di vista fisico ed emotivo. Ma la squadra sta bene, soprattutto mentalmente. Non potrebbe essere altrimenti, visto che ci apprestiamo a giocare la Final Four. Arriviamo a Montecatini con la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo molto importante all’interno del nostro percorso”
- Un giudizio sulla vostra stagione fino a questo momento. Era un vostro obiettivo arrivare a Montecatini?
“Se dovessi usare una parola per raccontare la nostra stagione, forse sceglierei crescita. Parlo sia di quella dei singoli che di quella collettiva, come squadra. Penso che la mia sia un’ottima squadra, ma ad inizio stagione non siamo partiti con l’obbligo di arrivare a Montecatini. Questo grande risultato è il giusto premio per quanto fatto. Abbiamo lavorato per raggiungere il massimo risultato possibile. Lo abbiamo fatto prima in estate, costruendo quella che secondo noi potesse essere la miglior squadra, poi a campionato in corso con due innesti per rinforzarci ulteriormente”.
- Il fatto di essere passati, vincendo, da una finale di playoff pochi giorni fa, è un aiuto? Il fatto di avere avuto più giorni di recupero può essere un vantaggio?
“La serie contro Salerno ha contribuito ad aumentare ulteriormente la fiducia nei nostri mezzi. Aver avuto qualche giorno in più, forse, può rappresentare un piccolo vantaggio. Dico piccolo perchè chi ha chiuso la serie a gara 5 ha avuto una settimana e in questo arco di tempo si riescono a recuperare le energie fisiche e mentali. Giocare tante partite in pochi giorni, come nei playoff, rischia di farsi sentire anche nel recupero dei giorni successivi. Ma la Final Four è quel tipo di evento in cui la stanchezza sembra passare quasi in secondo piano rispetto all’obiettivo che si ha davanti”.
- Come si arriva a partite del genere? In che modo vi state preparando per potervi esprimere al meglio nella Final Four?
“Si arriva dopo 10 mesi di lavoro e con la voglia di coronare quanto costruito fino a qui. In partite di questo tipo conta molto l’aspetto mentale. Lo staff sta preparando al meglio i ragazzi da questo punto di vista per farli arrivare pronti e fargli capire cosa li aspetta. Sarà fondamentale evitare fonti di distrazioni e rimanere concentrati. Il focus deve essere solo ed esclusivamente sulla gara contro l’Urania Milano. Pensare che, nella peggiore delle ipotesi, si hanno due chance rappresenterebbe il modo peggiore possibile di avvicinarsi a sfide di questo tipo”.
- Quali sono le principali caratteristiche della vostra avversaria di sabato? Su quali aspetti tecnici e tattici vi state concentrando maggiormente?
“Mentre Omegna l’avevamo affrontata in Coppa Italia, contro Milano non abbiamo mai giocato. Questo, forse, non aiuta. Ma stiamo studiando i nostri avversari. Sono una squadra esperta ed il fatto di poter contare su giocatori che hanno già disputato gare di questo tipo può essere decisivo. In più, fanno della fisicità e dell’intensità difensiva i loro punti di forza. Dovremo cercare di fronteggiare questi aspetti”.
- Chi saranno i principali protagonisti della sfida? Quale può essere la chiave per potersi aggiudicare il confronto?
“In una partita secca può essere protagonista anche uno dei giocatori che meno ci si aspetta. Devo ammettere che fare una previsione su sfide di questo genere è molto difficile. Cosa dirò ai ragazzi? Se dovessi dirgli state tranquilli sarebbe banale. Gli dirò che sarà fondamentale fare bene le cose che abbiamo preparato. Vincerà chi riuscirà a stare più concentrato evitando tutti i fattori di distrazione possibili”.
Intervista a cura di:
Andrea Bonomo - Area Comunicazione LNP