Nel 1999 i socio-psicologi David Dunning e Justin Kruger descrivevano la distorsione cognitiva, nella quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sovrastimare la propria preparazione giudicandola, a torto, superiore alla media. Tale distorsione deriva da un'illusione interna nelle persone con scarse abilità e dalla loro errata percezione esterna delle persone estremamente abili, concludendo che: «l'errore di valutazione dell'incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri».
Risalendo ancora più indietro nel tempo, non si può non ricordare la celebre frase del filosofo greco Socrate, attribuitagli dal discepolo Platone nella sua Apologia di Socrate: «Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...] costui credeva di sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo di sapere». Alla base del pensiero socratico è proprio la convinzione di "sapere di non sapere", intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che spinge però al desiderio di conoscere: più ci si addentra nello studio e nella conoscenza, più ci si rende conto delle infinite ramificazioni del sapere.
La conoscenza diviene pertanto un processo in divenire e mai del tutto esaurito. Non credo che Dunning e Kruger o Socrate, nato nel 470 a.C./469 a.C. e morto nel lontano 399 a.C., abbiano mai giocato visto o arbitrato una partita di basket ma di certo hanno ben descritto quel che si vede in campo nel 2025 in quanto a coppie arbitrali. Arbitri giovani, alle prime armi, cosa possono fare più spesso? Errori e questo è molto più che umano e di certo aspettato da tutti i partecipanti ad una gara. Quello che non è comprensibile è non accettare nessun commento da parte degli altri attori protagonisti ad una gara di basket.
Andiamo per fatti in sequenza cronologica:
Chi soffre di distorsione cognitiva (come descritto sopra) fischia fallo/infrazione, riscrivendo anche interpretazioni del regolamento tanto ostentato;
giocatori e/o allenatori manifestano la loro perplessità (a volte bene a volte male, ma rispetto ciò cui si assiste difficile trattenere commenti se non si sia sotto effetto di una buona dose di Maca Peruviana);
Chi soffre di distorsione cognitiva fischia tecnico o tecnici a destra e manca, risentendosi anche del tentativo di far notare di aver fischiato una c....ta.
Esagero? Non avevo mai visto una partita dove una squadra andasse in lunetta 50 volte [record umbro? Forse italiano o europeo come minimo]; non avevo mai visto un'espulsione immediata con squalifica per aver sferrato un pugno ad un avversario, quando il pugno non è mai avvenuto; non avevo mai visto un giocatore trattenere la palla con tutti e due i piedi e vedere la palla restituita alla sua squadra perché in tal caso non c'è possesso da parte di nessuno; non avevo mai visto fischiare un fallo alle intenzioni (il difensore era ad un metro dall'attaccante) e sentirlo giustificare con "è una difesa illegale";
non avevo mai visto prendere tecnico in panchina mentre tutti, allenatore, giocatori e dirigente stavano chiamando il medico per soccorrere un giocatore che urlava dopo una distorsione al ginocchio; non avevo mai visto che un giocatore nei primi due quarti realizzi 28 punti e poi realizzi un punto solo negli ultimi due quarti perché i suoi movimenti erano diventati falli in attacco o infrazioni; non avevo mai sentito più di una volta arbitri rivolgersi a giocatori con le parole "non rompere il c...."; non avevo mai visto, ma poco conta perché come dice Socrate, la conoscenza è un processo in divenire e mai del tutto esaurito.
Ebbene proseguo il mio viaggio nella conoscenza e scoperta del mondo del basket ogni giorno e me ne sto quieto, in silenzio e al mio posto cercando di lavorare, vorrei solo che chi pensa di sapere e si ritiene detentore del Verbo (regolamento) si renda conto di quale sia il suo posto, di quale sia il suo lavoro e lo rispetti molto di più svolgendolo seriamente.
Vi prego, basta nel dire come sbagliano i giocatori/allenatori sbagliano gli arbitri, storiella che va avanti da sempre. I giocatori/ allenatori che sbagliano perdono le partite, è questo che li fa migliorare se vogliono arrivare a vincere una gara, ma un arbitro che al suo errore reagisce con un tecnico immediato cosa comprende del suo errore?
Vi prego ancora, basta nel dire che anche gli arbitri preparano le partite, mi scuso anticipatamente con chi lo fa sul serio, ma sono pronto a scommettere che, per quello che ho visto, e siamo al girone di ritorno, preparare la partita non va oltre alla chiacchierata fatta al raduno o allo scambio di opinioni durante un caffè. Preparare la partita è una cosa seria, che porta via gran parte delle ore del nostro lavoro e comunque quello che succede in campo durante la gara può stravolgere completamente il piano partita, perché a volte anche i buoni diventano cattivi o perché anche gli scarsi a volte possono fare cose mai fatte e diventare decisivi su una gara.
Ad un grande potere corrisponde una grande responsabilità. L'arbitro ha potere e dovere di decidere, ma, come in ogni cosa, ha anche una grande responsabilità, che è quella di applicare il regolamento, tutelando il gioco. Prima di sanzionare le proteste è lecito ripetersi che nessuno è detentore del Verbo, è lecito chiedersi "forse ho sbagliato!" (starò più attento nelle prossime azioni) e "perché ho sbagliato?"(migliorerò la mia posizione per valutare meglio).
Soprattutto non punisco con tecnico immediato se quella reazione è derivata da un mio fischio "straordinario". Più fischi "straordinari" fa un arbitro, più tecnici ed espulsioni ne derivano. Siamo persone anche noi (allenatori, dirigenti e giocatori), non siamo manichini che non possono commentare cosa ci tocca direttamente in campo. Vorrei non accorgermi della presenza dell'arbitro in campo e poter stringere la mano a fine partita ringraziandolo del suo lavoro.
Fonte: Paolo Pierotti - allenatore Basket Todi