Il ritorno del figliol prodigo non poteva avere epilogo migliore. Partiamo però da poco meno di un anno fa, quando lo scorso febbraio Napoli supera Milano nella finale della Frecciarossa Final Eight e alza il trofeo diciotto anni dopo la prima (e unica) volta; il protagonista nel clutch time fu Jacob Pullen, autore di una tripla cruciale per spegnere le speranze della compagine meneghina. Torniamo al presente: la formazione partenopea è il fanalino di coda della Serie A Unipol con undici sconfitte in altrettante gare e al capo allenatore Giorgio Valli – così come a tutto l'ambiente – serve una scossa per uscire dal momento complicato; ritornano in rosa due degli attori principali presenti alla Inalpi Arena, la loro seconda venuta è già fissata per il derby campano con la Givova Scafati.
La penetrazione di Rob Gray spegne l'entusiasmo del PalaBarbuto che a 10” dal termine dei regolamentari vede i propri beniamini pareggiati e deve penare altri 5' prima di scoprirne il loro destino. La tripla del +5 a meno di 1' dalla fine è firmata dal classe 1989, un gesto compiuto grazie al sangue freddo e che rimanda a quel tardo pomeriggio di dieci mesi prima; la battaglia sul parquet finisce solamente con il tap-in vincente di Leonardo Totè sulla sirena, così Napoli non ha più uno zero alla voce vittorie e regala ai tifosi un Natale più sereno. Al termine dei quarantacinque minuti disputati, il nativo di Maywood ha 28 punti, 10 falli subiti (12/14 ai liberi), 2 rimbalzi, 2 assist e 24 di valutazione in 31 minuti, tutto questo in uscita dalla panchina e al suo “secondo debutto” con la maglia bianco-azzurra.
“Mi mancava casa e [indica il pubblico, ndr] questa è casa mia. Lo senti il pubblico? Sono fantastici, è tutto merito loro. Voglio dire: la squadra, tutti noi abbiamo fatto un ottimo lavoro; siamo entrati in campo e viaggiavamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda, sapevamo ciò che volevamo ottenere ed era vincere la prima partita del nostro campionato per rimettere le cose sui binari giusti. Io volevo farlo per casa mia, per tutta questa splendida gente che continua a sostenerci. Non voglio prendermi nessun merito: ho fatto il mio dovere, ho solo giocato; i miei compagni sono stati grandi a trovarmi sempre nel momento giusto e non sono nemmeno stato perfetto, perché ho sbagliato tanti tiri e alcuni erano anche tiri facili.
Ho continuato a credere in me stesso nonostante gli errori, loro [indica ancora il pubblico, ndr] hanno continuato a credere in me, così come i miei compagni. Siamo una squadra affiatata, abbiamo vinto da squadra e continueremo ad essere una squadra per tutto il resto della stagione. Il pubblico non ha mai dubitato per un secondo di noi: ha cantato, ha fatto casino, ha tifato, non ci ha mollato nemmeno nel momento più difficile; questo è il motivo per cui amo Napoli, questo è il motivo per cui amo questo posto” queste le dichiarazioni di Jacob Pullen nel post-partita di Napoli Basket contro Givova Scafati.
Quello di domenica è stato il debutto stagionale migliore di sempre per il playmaker naturalizzato georgiano: i 28 punti realizzati contro Scafati superano i 22 messi a referto contro Pesaro in divisa Angelico Biella e contro Reggio Emilia quando indossava i colori della Virtus Bologna (all'epoca Oknoplast Bologna); inoltre, Jacob Pullen ha superato il proprio career high nei derby campani, dove l'anno scorso aveva realizzato solamente 9 e 13 punti, ottenendo rispettivamente una sconfitta e una vittoria.
Il classe 1989 ha registrato la gara numero sette con almeno 20 punti a referto con la canotta partenopea, la ventisettesima totale nel nostro campionato; il ruolo da sesto uomo che già nella passata stagione lo aveva messo in mostra come uno dei giocatori più decisivi in uscita dalla panchina, quest'anno potrebbe rivelarsi l'arma in più per una Napoli alla ricerca della chiave di volta.
Fonte: Lega Basket