- Cristian, iniziamo con un le tue impressioni: oramai da diversi anni collabori con la Pallacanestro Pedaso.
"Guardando indietro effettivamente sono molti gli anni di collaborazione, inizio ad invecchiare. Le mie impressioni sono positive, e ripensandoci non potrebbe essere diversamente, perché a Pedaso si fa attività giovanile con l’unico obiettivo di far crescere i ragazzi, di farli innamorare di questo sport meraviglioso, sia che diventino giocatori di alto livello che no".

- Sei soddisfatto del tuo gruppo, al di là dei risultati? Siamo in linea con gli obiettivi stagionali?
"Si, siamo soddisfatti, parlo al plurale perché con me ci sono Simone Carloni ed Andrea Ficiarà, due grandi e validi compagni di viaggio. Abbiamo fissato degli obiettivi con Simone e li stiamo portando avanti con grande soddisfazione, grazie anche al contributo di Andrea che si occupa della preparazione dei nostri ragazzi, i quali vengono sempre in palestra con entusiasmo ed accettano in modo positivo tutte le proposte che noi facciamo loro, più di questo non possiamo chiedere".

- Una seconda fase interessante che ci vede protagonisti!
"In questa seconda fase sta prepotentemente venendo fuori il gruppo! Il gruppo che si è creato frutto di una collaborazione tra noi ed il Porto San Giorgio Basket. Ci sta vedendo protagonisti, stiamo macinando vittorie, certo è che la formula di questo campionato non è molto ben congegnata, ma a noi non interessa, come detto in precedenza noi facciamo attività giovanile e ci piace allenare i ragazzi, quando arriveremo alla fine faremo le nostre considerazioni. Tornando alla domanda, la risposta è sicuramente sì, ci siamo guadagnati il rispetto di tutti giocando una buona pallacanestro, e siamo diventati protagonisti, i ragazzi sono i veri protagonisti di questa bellissima esperienza".

- Che ne pensi delle prossime riforme dei campionati? Gioveranno ai settori giovanili?
"Penso sia una riforma giusta, forse i parametri vanno o potrebbero essere più bassi, personalmente credo che un ragazzo abbia tutto il diritto di poter giocare in una squadra più adeguata alle sue qualità, e per troppi anni abbiamo assistito e vissuto storie di ragazzi bruciati perché legati ad un cartellino".

- Cosa consiglieresti per crescere ancora?
"Sono Sangiorgese DOC, cresciuto nel Porto San Giorgio Basket, mi sento pedasino adottivo, perché quando sei lì nel palazzetto di Pedaso ti senti a casa tua, quindi, come prima cosa sicuramente la collaborazione intrapresa negli ultimi due anni con il Porto San Giorgio Basket deve avere continuità, e seconda cosa, ci aspetta un grande lavoro di reclutamento per aumentare i numeri del nostro minibasket, in modo di avere dei gruppi ben strutturati per annata, è una sfida ardua, a noi le sfide piacciono".

Fonte: Associazione Pallacanestro Pedaso