Trapani Shark, coach Repesa ''Io vedo margini importanti. Adesso siamo in grado di giocare 20 minuti come voglio io''

Intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, Jasmin Repesa ha parlato del grande exploit della Trapani Shark in questa stagione: “Avevamo sette giocatori rimasti dalla A2, grazie al budget messo a disposizione dal presidente Antonini, dalla società, abbiamo preso ottimi giocatori d'esperienza e altri emergenti come Robinson che dopo Nba e G-League aveva giocato mezza stagione per non retrocedere nel Breogan. Avevamo dunque due nuclei, uno arrivato dalla A2 e uno d’Eurolega: mondi e principi diversi, abitudini diverse. Non è stato facile perché avevo sottovalutato il caldo estivo a Trapani. In palestra si scivolava, per dieci giorni abbiamo fatto quasi nulla. E dopo la preparazione in montagna abbiamo di nuovo sbagliato a giocare un torneo e due amichevoli in casa. Sempre per il troppo caldo. Così abbiamo perso per infortuni alcuni giocatori, come Pleiss, Galloway, Notae. E all'inizio abbiamo perso in casa davanti all'entusiasmo della nostra gente due partite lottatissime con Virtus Bologna e Tortona. Ma poco alla volta siamo riusciti a migliorare con il lavoro quotidiano tutta la settimana in palestra, che è il mio segno distintivo”.

Nonostante l’attuale vetta della classifica, Repesa vuole alzare ancor di più l’asticella: “Ma io vedo margini importanti. Adesso siamo in grado di giocare 20 minuti come voglio io, difendendo duro per andare in transizione e contropiede. Passandosi la palla per trovare il tiro migliore, con il giocatore libero e lo spazio per andare a rimbalzo con gli altri. Altrimenti non è un buon tiro. Ci sono tanti giocatori abituati a essere la prima punta, perché le squadre passate glielo chiedevano. Bisogna ricercare sempre la soluzione migliore”.

Repesa ha poi raccontato cosa lo ha convinto a tornare a Trapani: “La passione, l'entusiasmo del presidente Antonini mi hanno conquistato. Mi aveva già cercato la scorsa stagione quando avevano perso la Coppa Italia di A2, ma io non potevo. Mi ha convinto in estate la sua idea e la sfida, importante, con un budget di rispetto. E poi mi ha conquistato l'entusiasmo intorno alla squadra, di tutta una città. Lo dico, è un privilegio allenare in questo ambiente. Qui i biglietti costano, eppure vanno esauriti prestissimo”.

E quindi dove può arrivare la Shark? “Per quanto riguarda noi, io voglio vedere progressi ogni settimana Non conta una vittoria in più o in meno, ma la mentalità, la qualità, l'etica del lavoro, la competitività. Dove arriveremo dipenderà anche dagli altri. E dalla sorte. A volte basta un tiro, basta un Ruben Douglas. Bello e giusto che la Fortitudo abbia ritirato la maglia di Ruben”. 

Fonte: Lega Basket

 

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