Dopo la vittoria su Sassari ha parlato in conferenza stampa coach Luca Banchi:
“Una vittoria frutto di una ritrovata energia nel secondo tempo, con le prevedibili difficoltà nell’approccio. Abbiamo provato a far riposare alcuni elementi, ma poi alcuni giocatori hanno deciso di onorare questa maglia, questo club e questo stemma. Nel secondo tempo abbiamo girato la partita attraverso un quintetto coriaceo che ha visto Alessandro Pajola come leader, sia dal punto di vista emotivo che tecnico. Già dall’anno scorso lui stava evolvendo, mi dava questa impressione.
Ogni singolo giorno lui mette impegno e dedizione: mi piacerebbe che lui fosse un po’ l’esempio per tutti, lui gioca in questa squadra da 10 anni, non è comune in questa epoca, è un patrimonio, tenetevelo stretto. Ho fatto un tentativo maldestro di tutelarlo nel primo tempo, perchè la sua condizione fisica non è ideale e anche con la Nazionale, in accordo, non penso parteciperà alla seconda gara viste le difficoltà con cui Pajo sta convivendo. Resistiamo mercoledì e poi avremo addirittura 8 giorni, non significa che non lavoreremo ma potremmo farlo modulando i carichi di squadra ed individuali.
Oggi c’era la volontà di cercare energie altrove, ne era consapevole ma nell’intervallo Alessandro fremeva e ha fatto capire che aveva voglia di entrare in campo per vincere. Non è da tutti vestire questa maglia: ogni giorno sento il dovere di essere degno di un club del genere e lavoro con tutto l’impegno e dedizione. Voglio vedere gente affamata in campo, non è facile indossare il peso di questa maglia, va compreso, e alcuni ancora non lo hanno capito. Chi ha veramente qualità di leadership lo dimostra, poche chiacchiere, è quello di cui abbiamo bisogno. Non abbiamo nomi altisonanti che possono vantare altri team di Eurolega, dobbiamo opporre il gioco di squadra.
Sono già passati ormai due mesi, chi non lo ha ancora capito deve darsi una svegliata. Fino all’ultimo momento continuerò a spingere, anche oggi i minuti di Grazulis diventano preziosi, come quelli di Akele, perchè dobbiamo cercare di accordare la partita di alcuni, non possiamo chiedere sempre agli stessi. L’idea iniziale era prendere gente affamata di giocarsi le proprie chance, questo voglio vedere: gli errori sono tollerati quando sono abbinati allo spirito di squadra, nessuno pretende di essere già performante, ma ci sono cose in termini emotivi che vanno al di là del talento. In termini di spirito e dedizione non accetto compromessi.”
Fonte: ufficio stampa Virtus Bologna