Paolo Fantini lascia la Janus ''Ritengo giusto farmi da parte, indipendentemente dalla scelta del campionato da disputare''

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Post pubblicato da Paolo Fantini sul suo profilo Facebook:

"Cara Janus,
eccoci dunque a quel momento, ci siamo. Un momento che, specialmente da 15 mesi a questa parte, sapevo che sarebbe arrivato. Forse più tardi del previsto e al termine di una delle stagioni più belle non solo in termini di risultati sportivi.
Sono passati quasi 11 anni da quando per la prima volta ho iniziato a prenderti tra le mie braccia, quasi fossi una bimba: ti ho vista crescere, ti ho coccolata, amata, cresciuta. Insieme siamo passati dalle piccole palestre delle Marche e dintorni a dei bellissimi palasport. Eravamo in pochi all’inizio e adesso ci sono tanti fabrianesi che organizzano trasferte, pullman, weekend, visioni collettive… mamma mia quante ne abbiamo passate insieme… se ci penso veramente di tutti i colori. Non so quanti altri possono dire di aver passato tutte le vicende che abbiamo attraversato insieme. Vicissitudini attraverso le quali ho e abbiamo cercato di tenerti sempre salda, con la testa in alto, per condurti fuori dalla tempesta o cercando di godersi, anche se sempre per pochi attimi, i momenti più belli.

Insieme abbiamo vinto 4 campionati, abbiamo disputato playoff, siamo anche retrocessi una volta… per te ho gioito, esultato, ma anche pianto, mi sono arrabbiato, sono stato zitto e ho anche parlato troppo per i miei gusti. Quante notti insonni per te, quanti viaggi in bus e pulmini su e giù per l’Italia, quante rinunce per te. Ho sacrificato tanto (forse tutto) della mia vita privata, mettendoci soldi e tempo, mettendo in secondo piano famiglia, amici e sentimenti. Questi anni sono stati scanditi non dai mesi o dalle stagioni degli anni ma dalle scadenze, dagli impegni di calendario, sempre tutto rapportato a Te, la vera priorità di questi anni della mia vita.
Non rimpiango nulla, anzi sono orgoglioso di averlo fatto, sono orgoglioso quando vedo un bambino che indossa la tua maglia o che chiede un autografo ad uno dei tuoi giocatori, perché rivedo quel bimbo che guardava i suoi idoli con occhi adoranti tanti anni fa (eh sì mi sto invecchiando anche io). Adesso è giunto il momento di salutarti, di lasciarti andare da sola, di lasciarti in mano magari a chi non avrebbe mai dovuto lasciarti sola anche se l’ha fatto e adesso, speriamo, ha deciso di tornare a volerti bene.

Per te ho fatto di tutto, dall’autista (quanti chilometri guidando per te…), al magazziniere, l’idraulico, l’uomo delle pulizie, la lavanderia, l’operaio, l’antennista… qualsiasi cosa fosse necessario purchè potessi continuare a crescere bella come sei.
L’anno scorso abbiamo passato un anno brutto, abbiamo dovuto cambiare casa e ancora adesso a casa nostra non ci sei più rientrata, però siamo riusciti a resistere anche a questo , quando siamo stati lasciati soli da tutti.
Pian piano siamo riusciti a tornare ad essere amati e coccolati, come forse mai in passato, per cui forse è il momento giusto per lasciarti, dato che non sei più da sola.
In questi anni ho conosciuto tante persone tra giocatori, allenatori, avversari creando alcuni legami speciali. Uno su tutti, non me ne vorranno gli altri, è pero con coach Daniele, non solo l’allenatore con più presenze ma un amico, un confidente, una persona e un coach con competenze e stile come pochi se ne trovano. Finalmente ho avuto il piacere di vedere che anche il pubblico fabrianese ti sta tributando affetto, stima e riconoscenza.

Tanti momenti e tanti flash mi corrono alla mente, in particolare quella notte di fine giugno di due anni fa: la realizzazione di un sogno e forse la consapevolezza già lì che avrei dovuto lasciarti, cara Janus.
Ma anche quelle di tante vittorie bellissime ed insperate come la promozione in serie B a Montecatini, la salvezza nel nostro primo anno di B in campo neutro (l’unica vera stagione in cui abbiamo lottato e sofferto tutti insieme), la magica atmosfera dei playoff con Napoli, le stagione interrotta dal Covid con negli occhi l’atmosfera del PalaGuerrieri contro Jesi e Rimini, gli oltre seicento fabrianesi in trasferta a Rimini… per non parlare delle imprese sportive come la serie contro San Vendemiano e quella pazzesca gara 5.

Volutamente, non solo per ordine cronologico, tralascio le emozioni di questa stagione sportiva. Come ho detto ai ragazzi, post serie contro Roseto, evidentemente sto invecchiando perché mai come questa stagione, non mi vergogno a dirlo, ho pianto dalla gioia. L’ho fatto contro Rieti, dopo gara 4 contro Roseto, e al termine di gara 5 , in cui non ho potuto essere vicino alla squadra, come sempre in queste 11 stagioni . Lacrime non solo per l'esito della gara, ma soprattutto per quanto questo gruppo di questa mia ultima stagione ha saputo trasmettermi giorno dopo giorno. Difficilmente si ha la fortuna di poter vivere un qualcosa di così speciale e magico: sono grato di avere avuto questa opportunità. Un gruppo che ha dovuto superare non solo le sfighe degli infortuni, ma soprattutto tanti ostacoli e indifferenza messi da chi invece avrebbe dovuto aiutare la squadra a potersi esprimere al meglio.

Rimontare sul carro è stato semplice e va bene così, ma cosa abbiamo passato in questa stagione noi lo sappiamo e sento mio come non mai l’orgoglio di aver fatto di tutto per aiutare questi ragazzi e questo staff a fare ciò che hanno fatto. Un abbraccio particolare al capitano Francesco, uno dei miei super eroi preferiti, al professore Nico, ad Andre e Pat che hanno dato un ginocchio a testa per la causa, a Giamma ormai un veterano di questa maglia, a Ricky e Giano cresciuti tantissimo in questa stagione, a Yao che non fa mai mancare la sua allegria e i suoi rimbalzi, a Simo, la mano più calda che ricordi e che forse è uno dei pochi anconetani innamorati di Fabriano. Un pensiero ed un ringraziamento per un pezzo altrettanto fondamentale come Gus, e a tutti gli under preziosissimi con il loro contributo. Infine un abbraccio ai ragazzi dello staff Oliver, Eli, Pet, Luca, Matteo, Raul, per il coach ho già detto sopra. Ragazzi siete il mio orgoglio!

Prima di congedarmi, già sono stato troppo lungo, un pensiero a tutti coloro che hanno fatto parte del mondo Janus, come collaboratori, atleti, allenatori, staff, che hanno fatto la fortuna di questa società e soprattutto mi hanno permesso di realizzare delle cose bellissime che potevo solo sognare. Scusate se non vi nomino ma sarebbe troppo lungo : sapete l’affetto che provo per voi, con alcuni ci sentiamo spesso per cui evidentemente l’amicizia è un qualcosa che resta al di là delle stagioni.
Infine, per ultimo solo per ciò che rappresentano di speciale per me, un saluto a tutti gli altri membri della società: un percorso meraviglioso, un onore averlo condiviso.
Purtroppo anche nelle migliori famiglie, possono esserci contrasti e diversità di vedute, per questo ora ritengo giusto farmi da parte, indipendentemente dalla scelta del campionato da disputare.

Provo un profondo senso di gratitudine nei confronti di chi mi ha consentito di vivere tutto ciò, ma al tempo stesso ritengo di non essermi approfittato di nulla, essendomi guadagnato con il duro lavoro e la passione ogni cosa conquistata , anche a titolo personale.
Basta, è ora di lasciarti andare cara Janus, vai per la tua strada, insegui il tuo futuro che ti auguro più sereno di questi ultimi mesi e che soprattutto tu possa essere amata sempre da chi dovrebbe farlo, specialmente nei momenti più difficili.
Per quanto mi riguarda non ho idea di cosa farò: sicuramente se ci fosse occasione di partecipare ad un progetto serio ascolterei volentieri per poter dare un contributo, dando comunque priorità a me stesso.
E chissà magari un giorno ci rincontreremo
Grazie a tutti,
con affetto

Paolo"

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